
Vi proponiamo un episodio tratto dal libro di Paolo Villaggio, "Fantozzi", dove si narra di una curiosa partita di calcio. Non è un racconto di alta letteratura, ma un brano divertente sul giuoco più amato dagli italiani.
LA SFIDA CALCISTICA FRA QUARANTENNI
I preparativi
C’è sempre in ogni agglomerato umano “l’organizzatore di sfide calcistiche”. Mentre godono fama di organizzatori, questi elementi sono in realtà solo dei criminali pericolosi e la loro monomania porta periodicamente dei padri di famiglia sull’orlo della tomba.
Nella società in cui Fantozzi presta tragicamente servizio da sempre, l’organizzatore è Filini, ovviamente dell’ufficio sinistri. Erano due mesi che il cervello malato di quest’ultimo stava perfezionando una sciagurata idea: una sfida calcistica. Aveva cominciato con l’interpellare (o meglio violentare) i colleghi più timidi per metterli in squadra; aveva impiegato lunghe ore di ufficio per varare le due formazioni, aveva prenotato il campo, insomma aveva con la sua mente organizzativa allestito un quasi genocidio preterintenzionale. Per dare allo scontro un pizzico di interesse aveva lanciato un cartello di sfida: scapoli contro ammogliati.
Agli orologi di timbratura c’era già da 15 giorni un cartello “spiritosissimo” con le formazioni, due disegni a pastello e l’avviso: “Scapoli contro ammogliati”, ore 6.30 di domenica 24 novembre, al Campaccio. Molti commentarono che le 6.30 era un’ora un po’ tragica per un giorno festivo, ma si sa in Italia i campi da gioco sono pochini e la colpa non era certo dell’organizzazione.
Gli spogliatoi sembravano gelide catacombe e molti, quando si videro nudi alle 6.30 del mattino a battere i denti con una umidità tale che Filini si trovò una trota sotto il braccio, cominciarono a maledire gli eventi che li avevano gettati in quell’avventura.
Alle 7, quando l’arbitro signor Mughini decise di dare egualmente inizio allo scontro, mancavano ancora quattordici giocatori. C’era, limitato al rettangolo di gioco, un temporale come dai tempi di Noè non si vedeva.
Parlare di scelta del campo in quel pantano terrificante sarebbe stato ridicolo: e si cominciò. Da una parte erano schierati tre ammogliati, dall’altra cinque scapoli. In partite di questo tipo in Svezia si presentano 22giocatori tutti alti, tutti biondi, tutti belli. Questi erano di taglia mediterranea. C’era un giocatore sui 112 kg alto 99cm, altri invece erano alti sull’1.90 ma pesavano 23kg, purtroppo abbondavano i calvi, che nelle giornate di pioggia non riescono a colpire la palla di testa perché scivola via. A volte anzi, trattandosi di un vecchio pallone, li scotenna ferocemente quando colpiscono dalla parte della stringatura, che l’usura ha affilato come un rasoio.
Il calcio d'inizio...
Viene incaricato del calcio d’inizio simbolico il direttore magistrale superiore. Questi parte con breve rincorsa e colpisce una grossa pietra scambiandola per la palla e va a pozzanghera ululando tra lo scoramento generale. Poi il fischio d’inizio. Una frazione di secondo e c’è subito uno scontro a 8, si sente un rumore tremendo di tibie e di ossaglia, qualche lamento, degli scricchiolii e la partita viene subito interrotta. Arrivano intanto alla spicciolata i giocatori ritardatari. L’arbitro rimette in gioco la palla scodellandola con la mano mentre arriva in ritardo Fantozzi. Entra in campo a bomba e come la palla sta per toccare terra, e quindi non è ancora in gioco, la colpisce col collo del piede al volo con una violenza straordinaria e come mai gli era capitato. Il pallone centra in pieno naso l’arbitro signor Mughini, suo direttore. L’arbitro lo espelle, ma poi si ravvede e lo va a richiamare negli spogliatoi ormai piangente. Dopo la prima corsetta i giocatori sono tutti a pezzi: annebbiamenti della vista, miraggi, palpitazioni e manie di persecuzione. Fantozzi, dopo 12minuti di gara vide addirittura san Crisostomo che gli sorrideva da sopra la traversa avversaria.
Tra gli ammogliati si batteva come un leone, senza toccar palla, il ragionier Filini. Quarantasei anni, 99cm di statura, esordiente, completamente calvo. La palla, pesantissima perché intrisa d’acqua, viene respinta da un terzino avversario. Si alza a campanile a 190m e ripiomba. Sorprende Filini in una zona sguarnita del campo. Lo sventurato tenta la respinta di testa. Si pianta come un chiodo nel fango fino alla cintura e poi ha immediatamente delle strane visioni: fiori, la casa dove era sfollato durante la guerra, il fratello in un prato verde. Si risveglia all’Ospedale Maggiore.
La fatica dei contendenti è tremenda per due motivi: primo, si passa da zone erbose tipo giungla vicino alle bandierine degli angoli a zone asfaltate in ferro-cemento nelle aree di porta; secondo, il campo è in discesa. Gli ammogliati, che giocano in salita, sono svantaggiati. Vicino al campo c’è un tremendo vallone, una specie di canyon, e ogni qual volta la palla rotola in fondo bisogna aspettare mezz’ora perché l’infelice che l’ha toccata per ultimo la vada a recuperare. Molti prendono sonno.
Al 36’, calcio di rigore. S’incarica del tiro Fantozzi, emozionantissimo. Prende la rincorsa da dietro le colline e viene giù al galoppo. Nel campo si era fatto un grande silenzio. Fantozzi entrò dalla porta del palio. Giunto all’altezza del dischetto gli partì la scarpa dopo aver mancato decisamente il pallone. La scarpa centrò in pieno il portiere sgranandogli tutti i denti. Il portiere (che era sceso in campo, su consiglio di alcuni politicanti, in completo grigio, chiavi incrociate agli occhielli, berretto gallonato e guanti bianchi) rimase un attimo ondeggiante e poi andò a cemento. L’arbitro che vide la scarpa rotolare in porta, fischiò la prima rete. Il punteggio, che fino a questo momento era rimasto bloccato sullo 0 a 0, degenerò decisamente: 5 a 8, 11 a 20 e poi 38 a 24. Erravano per il campo dei calciatori miopi, ormai quasi ciechi, avendo perso gli occhiali nelle mischie, che colpivano sempre i compagni di squadra in nuca, credendo di respingere la palla. Scoppiarono quindi delle risse feroci. Bulbem, un mostro dell’ufficio sinistri, staccò netta un’orecchia, con un morso, a Fantozzi. Il capo del personale se la mise in tasca e la portò a casa per farla trapiantare su un suo cugino che aveva un udito irregolare. La partita fu sospesa per oscurità al calar della notte.
Scusi......chi ha fatto palo???
RispondiEliminaeheh...
RispondiEliminagrande spadino...a te sarà affidato il ruolo dell"angolo del sollazzo"...
RispondiEliminaOk..anche se le prossime volte sarò più sintetico..vista la leggerissima lunghezza di questo brano..
RispondiEliminadi: BOTARELLI
RispondiEliminacanta: ALTERINI
dirige: l'orchestra della SNAI
melodia: sarà perchè ti amo...
guarda che culo!
vince ogni rimpallo!
chi è costui?
è alterini callo! (scusate ma è una licenza poetica sennò nn torna la rima)
in campo è fermo
pare che sia piantato
ma a suon di goool
l'ha squadra ha salvato!
e punta punta si sa
sempre alla snai lui va (x2)
e se poi azzecca si sa
basta una sola puntata,
per cambiar la giornata
e fare festa con noi!!!
teglio vieni a sollazzarmi lo scroto?
RispondiEliminaalte si va a giocare questo sporting corsaro a milano???
RispondiEliminaescerto....nani-gol..nani-gol...no non c'è verso l'inter vince facile...
RispondiEliminaio non ho detto niente di simile.....
RispondiElimina...oh meno male c'è botarelli
RispondiEliminache ci canta i su' ritornelli